La barocca chiesa del Crocifisso è stata costruita dal 1683 al 1694, da maestranze provenienti da tutto il Salento sulle quali primeggia Giuseppe Zimbalo; aperta al culto il 21 aprile 1694, fu terminata nelle opere interne il 1696. La facciata è divisa in tre ordini. La zona centrale del primo ordine è occupata dal pregevole portale ligneo intagliato realizzato il 1696 da Aprile Petrachi da Melendugno. Lateralmente e negli altri due ordini si susseguono le statue lapidee dei santi evangelisti, di S. Pietro apostolo e di S. Paolo, di S. Sebastiano e di S. Giovanni Battista, dell'Angelo Custode e di S. Michele Arcangelo. L'interno è sontuoso ed ammaliante, un misto di elementi decorativi dorati e di grandiose tele che narrano i miracoli operati dal Crocifisso della Pietà. La fabbrica ha la forma di una croce latina con quattro cappelle per lato nella navata. L'ultima cappella del lato destro ospita l'organo e la cantoria opera lignea intagliata e dorata realizzata da Aprile Petrachi nel 1699. Il soffitto ligneo è formato da 60 tessere ottagonali eseguite pure esse dal Petrachi il 1696. Nel transetto si innalza una ottagonale cupola sostenuta da quattro pilastri entro i quali hanno dimora in altrettante nicchie le statue dei dottori della chiesa : S. Agostino, S. Girolamo, S. Ambrogio, S. Gregorio. Le pitture riproducono il tema del ritrovamento della croce ad opera di S. Elena. Il presbiterio è dominato dal maggiore altare, sontuoso, imponente nell'aspetto, attorniato da tele eseguite da Aniello Letizia. Nella sacrestia trova posto la tela della "consegna delle chiavi a S. Pietro" di Bartolomeo Vimercati (1646) che faceva parte del corredo pittorico della prima chiesa costruita il 1623 e crollata il 1683.